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E’ il viaggio di Peter, un viaggio ipnotico e ineluttabile.
Peter si tramuta nelle undici tracce, incatenate tra loro dalla dolorosa necessità di una trasformazione fisica e spirituale. L’abbraccio di un’urgenza ineffabile, di un richiamo che si fa lacerante verso un mondo nudo e ancestrale che sintonizza nuovamente la sua essenza con la frequenza implacabile della Terra. Valicando il muro guardandosi indietro, mischiando carnalmente la sua anima su quel molo che conduce alla nave, Peter affronta la partenza. Già le sue vibrazioni si fondono con il canto delle balene. Il richiamo verso la nuova vita.
Il disco ce l’ha spiegato Peter, un po’ per volta, facendoci capire solo alla fine dove saremmo arrivati e lasciandoci anche un po’ sorpresi. Del missaggio e della post produzione si è occupato il grandissimo e compianto Carlo U. Rossi in quel luogo magico che era il Transeuropa Home di Torino. Alla potenza sonora ci ha pensato Giovanni Versari a La Maestà Mastering di Tredozio (FC).
Alla fine, ci siamo presi sul serio.
